Il giorno di San Martino , celebrato l' 11 novembre , rappresenta una delle ricorrenze più antiche e significative del calendario agricolo europeo. Per il mondo del vino, questi dati coincidono con un momento simbolico: la fine dell'annata agricola e l' assaggio del vino novello , frutto della vendemmia appena conclusa. Ma le radici della festa di San Martino affondano tanto nella religione cristiana quanto nelle antiche usanze rurali , dove il vino e la convivialità diventavano espressione della gratitudine verso la terra ei suoi doni.
San Martino di Tours, vissuto nel IV secolo dC, era un soldato romano convertitosi al cristianesimo, noto per il celebre gesto di dividere il suo mantello con un povero infreddolito . La leggenda narra che subito dopo questo atto di carità, il cielo si aprì e tornò il sole, dando vita a quella che ancora oggi chiamiamo “Estate di San Martino” , un breve periodo di clima mite in autunno.
Nel calendario contadino, l'11 novembre segnava il passaggio tra il lavoro nei campi e la stagione del riposo . Era il momento in cui si chiudevano i contratti agricoli , si assaggiava il vino nuovo e si celebrava la fine del ciclo vitivinicolo . Questo intreccio tra fede, mito e agricoltura ha reso la ricorrenza una festa profondamente radicata nella cultura europea, specialmente in Italia.
La tradizione popolare recita:
“A San Martino ogni mosto diventa vino.”
Questo proverbio racchiude l'essenza della festa: il mosto, dopo le prime fermentazioni, si trasforma finalmente in vino. In passato, era proprio in questi giorni che i vignaioli aprivano le botti per il primo assaggio del nuovo raccolto . Nelle campagne, si organizzavano banchetti, fiere e sagre dove il vino novello era protagonista, accompagnato da piatti tipici autunnali come caldarroste, salumi e formaggi stagionati .
Dal punto di vista tecnico, il vino novello è il risultato di un processo di vinificazione particolare, basato sulla macerazione carbonica . Questo metodo, introdotto in Italia negli anni '70 e ispirato alla tradizione francese del Beaujolais Nouveau , permette di ottenere vini freschi, profumati e di pronta beva , con caratteristiche fruttate e tannini morbidi. Il loro consumo ideale avviene entro pochi mesi dall'imbottigliamento, rendendoli protagonisti perfetti della festa di San Martino.